"Santa Giovanna dei Macelli" - satira sociale e clericale:
Composta tra il 1929 e il 1930, ed eseguita in forma
ridotta come radiodramma nel 1932, laSanta Giovanna dei Macelli
(Die Heilige Johanna der Schlachthöfe) segna il passaggio
definitivo di Brecht verso il “teatro scientifico”: non specchio della
realtà, fonte di immedesimazione per lo spettatore, ma dimostrazione del
gioco di forze economiche e sociali che in essa agiscono e, con ciò,
strumento finalizzato alla presa di coscienza da parte del pubblico.
Nel dramma si compie il processo di “didattizzazione scenica” avviato da
Brecht in
Ascesa e caduta della città di
Mahagonny e proseguito, tra gli altri, ne
La linea di condotta (Die Massnahme) e ne
L’eccezione e la regola (Die Ausnahme und die Regel): il
palcoscenico diventa il luogo in cui svelare i meccanismi su cui poggia la società capitalistica: in una
parola, diventa “teatro epico”.
Nella Santa Giovanna dei Macelli la satira sociale si
unisce a quella clericale: le due si fondono allo scopo di smascherare e
denunciare la corrispondente subdola alleanza tra il capitalismo e
la chiesa.
Nel dramma la vittima del sistema economico, il cui unico scopo è il
profitto, è una zelante e onesta missionaria, impegnata a
predicare le buone virtù cristiane: tra queste, ad esempio, l’accettazione
dei mali e delle ingiustizie terrene in attesa dell’eterna felicità del
paradiso. La storia si svolge a Chicago e lei si chiama
Giovanna Dark
(Johanna Dark), sottotenente dei Cappelli Neri dell’Esercito della Salvezza,
impegnata a distribuire ai proletari affamati minestre calde pagate dai
padroni - una Giovanna D’Arco trapiantata ai tempi della grande crisi
americana del 1929. È una donna onesta e ingenua, che sinceramente crede di
poter risolvere i problemi del suo tempo attraverso la carità e i buoni
sentimenti. L’intento parodistico, in Brecht, non viene mai meno, a
cominciare dai titoli e dai nomi dei personaggi delle sue opere.
L’azione coincide con il progressivo sfaldamento dell’ideale religioso. Dopo aver preso atto della realtà della fame degli
operai, Giovanna non solo fallirà nel tentativo di redimere il ricco magnate
dell’industria della carne in scatola, Pierpont Mauler, bensì dovrà fare i
conti con un’agghiacciante scoperta: è Mauler stesso, infatti, a finanziare
l’Esercito della Salvezza in cui è impegnata, è lo stesso sfruttatore a
servirsi della dottrina religiosa - a servirsi di lei - per continuare a
sfruttare.
Passerà così dalla parte degli operai intenti ad organizzare uno sciopero
ma, per non commettere violenza – per non contravvenire ai principii a cui
presta fedeltà – rifiuterà di svolgere un compito assegnatole; quando si
renderà conto di aver sbagliato, sarà troppo tardi, perché la sua scelta
avrà già decretato il fallimento del progetto di sollevazione operaia.
Giovanna proseguirà la lotta da sola, fino al martirio: morirà di fame e di
freddo, rifiutando il piatto di minestra calda offertogli dai suoi stessi
sfruttatori e persecutori, fedele fino alla fine ai principi del proprio
credo che, al contempo, saranno causa della sua stessa tragica morte.
Persino questa sarà oggetto di sfruttamento: esaltata e santificata, cioè,
per accrescere il prestigio dell’Esercito della Salvezza.
Neanche le preghiere, le buone virtù e intenzioni, le prediche e la carità,
possono aiutare i miseri. Al contrario, esse non servono ad altro che a
riempire - un’ultima volta - la bocca dei pescecani.
Luca Ronconi sull'opera "Santa Giovanna dei Macelli":
Luca Ronconi, regista e direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano,
parla della sua messa in scena di quest'opera di Brecht.
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