Una scena di "Mahagonny", Volkstheater Rostock (Teatro popolare di Rostock)
foto:
Dorit Gätjen
Articolo a cura di Eleonora Massa.
A Mahagonny puoi fare tutto ciò che vuoi, col denaro...
Due anni dopo il grande successo de L’Opera da tre soldi
(1928), i personaggi brechtiani tornano in
Ascesa e caduta della città di
Mahagonny (Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (1930).
Il dramma comprende il riadattamento di dieci brani in versi per musica e di due
brevi dialoghi in prosa non musicata, che Brecht aveva approntato già nel
1927. Mahagonnyè una
piccola metropoli del piacere, paradiso artificiale del whisky e del poker,
di bordelli lussuriosi, luogo in cui i soldi possono tutto: eppure non
servono a nulla. Non servono a comprare la felicità.
È il desiderio di porre fine al malessere morale provocato da questa
consapevolezza che spinge Paule Ackerman
a diventare un “rivoluzionario del capitale”, e
a promulgare una nuova legge universale: Lo puoi fare
(Du
darfst es) – a Mahagonny puoi fare tutto ciò che vuoi, col denaro.
Salvare il capitalismo – e cioè dimostrare che il denaro stesso serve pure a
qualcosa – per salvare le nostre vite: è questo che le parole e le scelte di
Ackermann sembrano dire e comunicare. È esemplare, in questo caso, il
processo di straniamento verso cui Brecht conduce lo spettatore.
Se non fosse, poi, per il fatto che è Ackermann stesso a rimanere vittima
della legge da lui promulgata. Indebitatosi per aiutare un compagno, chiede
un prestito che gli viene negato - ha infrangato la legge
fondamentale su cui poggia Mahagonny: è vietato non avere soldi. Viene
condannato a morte. Sullo sfondo, Mahagonny stessa precipita tra le
fiamme, tra le proteste di cortei di cittadini che, al contempo, si
incontrano e si scontrano, condannando e esaltando infamie e atrocità del
capitalismo.
Non c'è salvezza a Mahagonny...
Non c’è salvezza a Mahagonny, non la grazia – non l’“investitura
capitalistica” – che avevano atteso Mackie Messer alla fine deL’Opera da tre soldi: la sedia elettrica e la morte, al contrario,
attendono sfruttatori e sfruttati. Non c’è redenzione, riabilitazione –
seppure paradossale e, dunque, nuovamente straniante – per coloro che sono
insoddisfatti del capitalismo, ma che non hanno ancora capito che bisogna
combatterlo.
A Mahagonny si consumano la condanna definitiva della borghesia della
repubblica di Weimar e la previsione del nazionalsocialismo.
"Alabama Song" - dall'"Ascesa e caduta della città di
Mahagonny"
cantante: Lotte Lenya
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