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Il guado - la pianta che fece la ricchezza di Erfurt

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La pianta del guado in un libro botanico del 1796
La pianta del guado ("Waid") in un libro botanico del 1796
fonte:
Deutschlands Flora in Abbildungen
Articolo di Rossana Minelli

A che cosa serviva il guado?

Tra il Medioevo e la fine del Rinascimento Erfurt, che era anche una città anseatica, divenne così ricca da poter fondare, nel 1392, un'università, una delle più antiche d'Europa. Questa ricchezza si fondava in gran parte sul commercio, la coltivazione diretta e la lavorazione di una piccola pianta chiamata guado (in tedesco "Waid" o "Färberwaid") dalla quale si poteva ricavare il colore blu per tingere tessuti preziosi ed in alcuni casi per dipingere. Invece non fu usata per colorare palazzi e chiese per due motivi: per la non buona resistenza alla luce di questo colore e per il suo prezzo molto elevato che non permetteva l'uso murale.

La storia del guado comincia dagli antichi. Gli Egiziani elaborarono ricette per questa pianta che usavano come medicina e anche i romani la conoscevano sopratutto per le sue virtù medicamentose e antisettiche. Era conosciuto anche in Mesopotamia e poi in tutta Europa.
La pianta del guado (nel giardino botanico di Potsdam)
La pianta del guado (nel giardino botanico di Potsdam)
foto:
Leipnizkeks

Erfurt - il più grande mercato di guado in Europa.

Intorno all'800 d.C. Carlo Magno testimonia la presenza di questa pianta in Turingia. È sopratutto dal 1200 e il 1600 che il guado fece la ricchezza di Erfurt. Erfurt fu una delle prime città a contendere il diritto di vendita del prodotto grezzo. La città di Erfurt adottò delle leggi molto restrittive per il commercio del prodotto grezzo, l'agricoltore era costretto a vendere la sua merce sulla piazza del mercato di Erfurt pagando una tassa, ma anche il commerciante e allo stesso tempo produttore di blu doveva attenersi alle regole pagando nuovamente una tassa per la stessa merce comprata. Intorno ad Erfurt c'erano circa 300 paesi dove si coltivava il guado. Erfurt fu il più grande mercato di guado in Europa.
Sömmerda
A Sömmerda, poco distante da Erfurt,
esiste ancora questa macina con cui si macinava il guado.
foto:
Michael Sander

Il fascino odierno di Erfurt è il risultato della ricchezza del passato

Nei secoli successivi il guado è stato sostituito prima dal colore indigo proveniente dalle colonie francesi dell'India e poi dalla metà dell'ottocento dalla produzione sintetica dell'indigo (con brevetto di Adolf Baeyer del 1880).

La ricchezza proveniente dalla coltivazione e lavorazione del guado ha contribuito molto all'aspetto attuale della città, molte ricche case patrizie dove si produceva il blu sono ancora visibili nel loro stato originale. Grazie al fatto che Erfurt non è stata distrutta molto durante la seconda guerra mondiale e grazie ad ampie ristrutturazioni dopo la riunificazione Erfurt ha mantenuto gran parte del suo fascino.

Testo: Rosanna Minelli

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