David Bowie (1947-2016) visse a Berlino per tre anni, dal 1976 al 1979, che fu un
periodo fondamentale per
la sua evoluzione artistica e personale.
Foto (del 2002):
Adam Bielawski
Perché si trasferì a Berlino?
Nel 1976, Bowie si trasferì a Berlino Ovest per sfuggire alla vita caotica e
distruttiva a Los Angeles, segnata dalla dipendenza dalla cocaina e
l’eccesso di celebrità e la pressione del successo.
A Los Angeles
aveva sviluppato una pericolosa e deleteria dipendenza dalla cocaina. Dato
che il consumo eccessivo di droga stava compromettendo la sua salute fisica
e mentale, Bowie corse ai ripari tentando di ridurre l'assunzione di
cocaina. Disse: "Fu un periodo molto pericoloso per me. Ero ai minimi
termini sia fisicamente che emotivamente e avevo seri dubbi sulla mia sanità
mentale".
A Berlino cercava anonimato, rigenerazione creativa e personale.
Condivideva un appartamento nel quartiere di Schöneberg con il musicista
Iggy Pop, anche lui in cerca di rinascita. La città divisa, ancora
profondamente segnata dalla Guerra Fredda, gli offriva una realtà
stimolante. Bowie si interessò molto alla scena musicale tedesca,
inclusi gruppi come Kraftwerk e
Neu!. Durante i mesi di convalescenza,
ascoltò molto la musica di Brian Eno, del
quale apprezzò il minimalismo. Nel 1976 Bowie produsse il primo
album da solista di Iggy Pop, "The Idiot". In quanto iniziato prima di "Low"
di Bowie, "The Idiot" viene spesso considerato l'inizio non ufficiale del
periodo berlinese di David Bowie.
La Trilogia Berlinese:
La trilogia comprende
tre album pubblicati da Bowie tra il 1977 e il 1979:
Low (1977) Produzione: David Bowie e Tony Visconti, con la collaborazione di
Brian Eno, che ha
portato in studio l’uso di sintetizzatori. Lo stile
dell'album è un mix innovativo di pop, elettronica, sonorità sperimentali,
brani strumentali atmosferici e malinconici e
krautrock.
Heroes (1977) Registrato agli
Hansa Studios, vicino al Muro di Berlino. Il brano simbolo è la title
track "Heroes", ispirata a una storia d'amore tra due amanti vicino al Muro. Meno cupo di
"Low", ma ancora fortemente influenzato dall'elettronica.
Lodger (1979) Più accessibile,
con elementi di world music e rock sperimentale. Registrato in parte
in Svizzera e New York, ma considerato parte della trilogia per continuità
stilistica e tematica.
L'impatto culturale e musicale del soggiorno a Berlino:
Un sintetizzatore EMS VCS 3, il modello utilizzato da Brian Eno in "Low"
foto: The Standard Deviant
La Trilogia berlinese ha ispirato numerosi artisti nella scena post-punk e new wave e
contribuito alla fusione tra musica pop e arte concettuale. Inoltre ha
cementato Berlino come luogo di innovazione musicale negli anni‘70. A livello personale il soggiorno a Berlino ha contribuito a riscrivere l’immagine
pubblica di Bowie come artista, Bowie
si disintossicò e abbandonò progressivamente le maschere del passato, anche se non
completamente.
Esplorare i luoghi di Bowie a Berlino:
La casa in Hauptstraße 155, dove Bowie visse per tre anni
foto:
Detmar Owen
Il
sito ufficiale di Berlino offre una guida dettagliata dei luoghi
significativi nella vita di Bowie durante il
suo soggiorno berlinese (in lingua inglese) :
Appartamento in Hauptstraße 155,
Schöneberg: Dove Bowie visse con Iggy Pop dal 1976 al 1978.
Hansa
Studios (Köthener Straße 38, Kreuzberg): Lo studio dove registrò parte
della sua trilogia berlinese, inclusa la celebre "Heroes".
Café Neues
Ufer (ex Anderes Ufer, Hauptstraße 157): Uno dei primi caffè gay di
Berlino, frequentato regolarmente da Bowie.
Club Dschungel
(Nürnberger Straße 50-55): Un locale notturno popolare tra artisti, ora
sede dell'Hotel Ellington.
Tour guidato ai luoghi di David Bowie Per un'esperienza più
immersiva, il tour "David Bowie & 1970s Berlin Guided Walking Tour" ti
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