
Il "Nido dell'Aquila", a 3 km da Berchtesgaden, con il suo meraviglioso panorama
alpino.
foto:
Tobi85
Articolo di Daniela Brina
Per orientarsi meglio:
Distanze da Berchtesgaden:
- Nido dell'Aquilia
- 3 km, Lago Königsee - 5 km, Salisburgo (Austria)
- 25 km, Prien am Chiemsee - 80 km,
Rosenheim - 100 km, Passau
- 150 km, Monaco di Baviera
- 160 km
- Confine Brennero
- 185 km, Confine Tarvisio - 205 km
- vedi anche:
Altre distanze Italia - Germania
L'Obersalzberg e il centro informativo sul nazismo
A 3 km da Berchtesgaden, in una delle zone più suggestive a ridosso delle
Alpi, si trova la montagna Obersalzberg con il"Nido dell'Aquila", un chalet
di montagna che Hitler scelse come abitazione estiva.
Su questa montagna, particolarmente
apprezzato da Adolf Hitler, nel 1933 un rifugio di montagna fu
trasformato nella sede meridionale del governo nazista. Tra il 1933 e il
1944 Hitler trascorse qui complessivamente 4 anni. Qui il dittatore e i suoi gerarchi come Hess, Göring,
Bormann, Speer e Göbbels, tra uno svago e l’altro, presero alcune delle
decisioni più importanti destinate a incidere la storia, come ad esempio
l’operazione Barbarossa, ovvero l’invasione dell’Unione Sovietica nel 1941.
Il Berghof (il nome della prestigiosa residenza) fu bombardato dagli alleati
nel 1945 e nel 1952 i suoi ruderi furono definitivamente rasi al suolo. In
quest’area oggi sorge l'esposizione Dokumentation Obersalzberg,
un centro informativo oltre che museo atto a fornire una conoscenza più
approfondita su cosa questo edificio fosse e rappresentasse: la vita
quotidiana dell’élite nazista, la costruzione del palazzo, l’espropriazione
di terreni e case circostanti, insomma un’altra sfaccettatura del Terzo
Reich.

Il centro di documentazione sul nazismo del Berghof.
foto:
Krischan74
Il "Nido dell'Aquila":
La montagna Obersalzberg è una tappa obbligata per procedere al
monte Kehlstein, dove sorge il
Kehlsteinhaus (detta
anche Nido dell’Aquila),
un'estensione del complesso del Berghof. Questo chalet di montagna
fu un regalo dei gerarchi nazisti al loro "Führer" per il
suo 50esimo compleanno. Il progetto e i lavori di costruzione furono opera
di Martin Bormann; un’opera assai dispendiosa. Molti ingegneri e circa un
migliaio di persone (per la maggior parte manovalanza) furono ingaggiati per
questo piano di lavoro. Fu dapprima costruita l’impervia strada, lunga
circa 7 chilometri, che
conduceva alla cima del Kehlstein (1.834 metri). La via d’accesso (la "Kehlsteinstrasse") e
l'edificio panoramico sulla cima furono portati a termine nel tempo record di
13 mesi. Il percorso letteralmente scavato ai fianchi della montagna approda
ad uno spiazzo adibito a parcheggio. Da qui, dopo un dislivello di 700 metri
da Obersalzberg, si procede in un tunnel lungo 124 metri che termina al
famoso ascensore scavato all’interno della montagna. Questo avveniristico
marchingegno (non solo per quell’epoca) è un lussuoso ascensore rivestito in
ottone e con sedili in pelle; spazioso e grande, oltre che interamente
mantenuto allo stato originale, copre in soli 41 secondi l’ultimo dislivello
di un centinaio di metri che giunge allo chalet-fortezza. Fatture degli anni
Trenta confermano che la costruzione costò in tutto circa
30 milioni di
marchi di allora.
La Kehlsteinhaus è circondata da balconate che permettono una vista
meravigliosa sul Königssee e sul
Watzmann, la seconda cima più alta della
Germania (vedi la foto in alto). Questa residenza panoramica fu arredata con mobili pregiatissimi
quasi tutti in marmo e legno. Nell’atrio ottagonale si trova il camino in
marmo rosso donato da Mussolini ad Hitler.
Hitler non abitò mai al Nido dell’Aquila, né decise di usarlo per scopi
militari. L’aria troppo rarefatta dovuta alla notevole altezza fece in modo
che vi si recò assai poco. Vi fece solo qualche occasionale visita ufficiale
in particolare tra il 1938 e il 1939. Dato certo è che dallo scoppio del
secondo conflitto mondiale Hitler non soggiornò più presso la dimora del Kehlstein.
Alla conclusione della guerra fu distrutto il Berghof mentre, dopo diverse trattative tra il
presidente della giunta provinciale, il primo ministro della Baviera e gli
americani, l’edificio del Kehlsteinhaus fu risparmiato.
Fu creata l’associazione Berchtesgadener Land che diede in affitto la
residenza all’ufficio del turismo del luogo per amministralo e offrire al
pubblico la possibilità di visita. Dal 1960 infatti è possibile recarsi al
Nido dell’Aquila. Oggi ospita un rinomato ristorante non solo per la storia
che porta con sé, ma anche per gli scenari che offre.
Alcune foto storiche:

Adolf Hitler, la sua amante Eva Braun e i loro cani
(all'inizio degli anni '40) sul Berghof
foto:
Bundesarchiv
Informazioni pratici per i visitatori:
- Il centro di documentazione del Berghof
è facilmente raggiungibile da Berchtesgaden
(circa 3 km) in
auto o con il bus di linea numero 838.
- Il Nido dell'Aquila:
per la ripidità e l’estrema ridotta dimensione
della Kehlsteinstrasse (la via di comunicazione) non è raggiungibile con mezzi
privati. L’accesso è consentito solo con un servizio di bus navetta, in
funzione da maggio a ottobre. La partenza è dal centro Dokumentation
Obersalzberg (luogo in cui eventualmente lasciare le auto);
l’autobus numero 849 con una
frequenza di 25 minuti vi conduce in circa un quarto d’ora al
Kehlsteinparkplatz dove imboccare
il tunnel e l'ascensore.
- Il sito ufficiale della Kehlsteinhaus:
www.kehlsteinhaus.de
Vicino al Nido dell'Aquila si trovano:
Berchtesgaden
Una leggenda narra che gli angeli, addetti a
distribuire le meraviglie sulla terra, sollecitati da Dio a far più in
fretta, abbiano calato qui tutte le bellezze migliori.
Il
lago Königssee
Questo lago, situato vicino a Berchtesgaden, è uno dei laghi più belli e spettacolari della Germania.
Vedi anche:
Visite guidate, tour, attività:
Prodotti tipici della Baviera:
Com'è il tempo a Berchtesgaden?

Berchtesgaden
Altre informazioni utili:
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