La Porta di Brandeburgo è il simbolo di Berlino. È stata al centro di vittorie, sconfitte,
rivoluzioni e sconvolgimenti politici, dalle guerre napoleoniche attraverso le guerre mondiali, il nazismo, la guerra fredda fino alla riunificazione della Germania.
Oggi è un monumento che rappresenta la Germania riunita, ma è anche un monumento
alla pace. In questa pagina si racconta la sua storia.
La Porta di Brandeburgo in breve:
- anno di costruzione: 1794
- architetto: Carl Gotthard Langhans
- altezza / larghezza / profondità:
26 m / 65,5 m / 11 m
- altezza della quadriga (in rame) in cima alla porta:
circa 5 m
Alla fine del '700 - un semplice posto di controllo:
Alla fine del '700, quando la Prussia, con la sua capitale Berlino,
è al culmine del suo potere la porta di Brandeburgo si presenta così come si
vede sopra: un piccolo posto di controllo che non fa assolutamente capire
che si sta entrando in una
capitale di uno dei grandi poteri europei.
1794 - l'acropoli di Atene - il modello per la nuova Porta di Brandeburgo:
Una ricostruzione dell'acropoli di Atene - il modello per
la Porta di Brandeburgo.
disegno:
Joseph Kürschner
L'architetto Carl Gotthard Langhans, incaricato dal re della Prussia a costruire una nuova porta più grande e più rappresentativa
è ispirato dalle idee dell'illuminismo: prende come modello i templi dell'acropoli di Atene (sopra). La nuova porta non deve chiudere la città, ma tenerla aperta e far entrare lo spirito democratico dell'antica Grecia. La porta
viene inaugurata nel 1794, pochi anni dopo la rivoluzione francese.
1806 - Napoleone a Berlino:
Pochi anni dopo, nel 1806, Napoleone conquista l'Europa e anche la Prussia deve
cedere al suo potere. Nella foto sopra si vedono Napoleone e i soldati francesi che
attraversano la Porta di Brandeburgo. Napoleone sa come rendere le sue vittorie ancora più gloriose: toglie la quadriga (che rappresenta la dea della vittoria con quattro cavalli) dalla cima della Porta di Brandeburgo e la porta come trofeo a Parigi.
1814 - La quadriga torna a Berlino!
La sconfitta sul campo di battaglia
è dura per i prussiani, ma ancora sopportabile. Ma togliere alla
loro capitale la quadriga, il suo simbolo, viene percepita dalla popolazione di Berlino come una umiliazione ancora più forte. Così, la gioia
è enorme quando, nel 1814, dopo la sconfitta di Napoleone, la quadriga viene riportata da Parigi a Berlino e rimessa nel suo posto (vedi il quadro
sopra).
1871 - l'imperialismo si impossessa della Porta di Brandeburgo:
Da quel momento, la Porta di Brandeburgo, diventa un luogo carico di
simbolismo e di ideologie. Dopo la vittoria nella guerra contro la Francia e l'unione della Germania nel 1871,
è l'imperialismo tedesco ad impossessarsi del luogo: lo fa diventare il
posto preferito per innumerevoli parate militari. Tra il 1871 e il 1918 solo l'imperatore e la sua famiglia
hanno il permesso di attraversare il passaggio centrale della porta.
1918 - la rivoluzione occupa la Porta di Brandeburgo:
Novembre 1918: i rivoluzionari, con la bandiera rossa,
occupano la Porta di Brandeburgo.
foto:
Autore sconosciuto
Dopo la sconfitta rovinosa della Germania nella prima guerra mondiale, in
molte città tedesche scoppiano delle rivolte spontanee. A Berlino diventa
una rivoluzione vera e propria rivoluzione con combattimenti strada per
strada. E una delle prime cose che fanno i rivoluzionari è: occupare la
Porta di Brandeburgo. Alla fine la rivoluzione fallisce, ma nasce la prima
repubblica democratica tedesca: la Repubblica di Weimar.
La Porta di Brandeburgo diventa un simbolo nazista:
1933-1945: la Porta di Brandeburgo diventa palcoscenico
per la propaganda nazista.
Lo striscione dice: "Führer befiel wir folgern"
(Capo ordina, noi ti seguiamo!)
foto: Autore sconosciuto
Dopo il breve intermezzo democratico della Repubblica di Weimar (1919-1933) Hitler arrivò al potere,
abolisce tutte le istizioni e diritti democratici e trasforma la Germania in
una macchina da guerra.
Nella foto di sopra si vede uno striscione appeso alla Porta
di Brandeburgo che doveva esprimere la cieca fiducia del popolo
tedesco in Hitler: "Führer befiehl, wir folgen!"
(Führer ordina, noi seguiamo!). Una fiducia che, nella seconda guerra mondiale,
doveva costare ai tedeschi
6,3 milioni di morti. A tutto il mondo invece più di
50 milioni di morti
e 35 milioni di feriti.
1945 - la distruzione totale:
1945
foto: Presse- und Informationsamt der Bundesregierung
La Porta di Brandeburgo nel 1945, alla fine della guerra: quando la Germania firma la capitolazione incondizionata, Berlino è ridotta a un campo di macerie. Tre anni di continui bombardamenti hanno totalmente distrutto la città fino a trasformarla in
un paesaggio lunare.
La tragedia della Germania alla fine della guerra era terribile. Ma le
atrocità degli altri certamente non attenuano la responsabilità della
Germania. Tutto questo era soltanto un riflesso di quello che il nazismo
aveva fatto ai popoli dell'Europa, era soltanto l'ultimo atto di una guerra
che Hitler aveva fortemente voluto, che aveva preparato ideologicamente e materialmente, di una guerra
che nessun altro in Europa aveva voluto o cercato.
1945-1989 - simbolo della divisione della Germania:
Il muro che divide Berlino in due.
La Porta di Brandeburgo non è più accessibile né dai Berlinesi dell'ovest,
né da quelli dell'est.
entrambe le
foto: Presse- und Informationsamt der Bundesregierung
Appena finita la guerra che gli alleati avevano combattuto insieme contro la Germania scoppiò la
guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti che si sarebbe trascinata
in forme più o meno aspre fino agli anni ottanta. E la Germania deve pagare
i conti: il paese viene diviso in due (nel 1949) e al centro della guerra fredda c'era Berlino,
una città divisa in due da un muro (dal1961 al 1989).
Vedi anche:
1989 - cade il muro di Berlino:
Nel 1989 gli stati dell'Europa dell'est cominciarono a liberarsi dagli opprimente regimi pseudo-socialisti. Prima c'erano le riforme interne nell'Unione Sovietica, volute da Gorbaciov che incoraggiavano anche l'opposizione nella DDR. Poi la decisione, sempre di Gorbaciov, di lasciare che ogni paese dell'est trovi da solo il proprio destino che diede un'ulteriore spinta a tutti quelli che chiedevano la libertà.
Nell'ottobre del 1989 anche gli eventi nella DDR
precipitarono: sotto la pressione delle manifestazioni di massa e del flusso sempre crescente di persone che lasciavano il paese
attraverso l'Ungheria, che aveva aperto le frontiere verso l'ovest, molte amministrazioni comunali
della DDR si sciolsero e furono sostituite da organi ai quali parteciparono per la prima volta anche gruppi di opposizione. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire. Migliaia di persone stavano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, aveva dato l'ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 40 anni.
2010: si festeggia il 20° anniversario della riunificazione
della Germania.
foto:
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