Autoritratto di Albrecht Dürer (1493)
Museo del Louvre a Parigi
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Wikimedia Commons
In questo autoritratto Dürer aveva ventidue anni, era appena tornato da un viaggio di studio in Germania e Olanda e stava per sposarsi. Infatti, questo autoritratto è dedicato alla fidanzata. Il fiore d'eringio che ha in mano era un simbolo
della fedeltà.
Gli autoritratti di Dürer:
Nel '500 i pittori tedeschi, influenzati dalla pittura fiamminga e da quella
italiana, rompono con la tradizione gotica e si occupano sempre di più di
soggetti non religiosi: ritratti, paesaggi e architettura. Cercano di
avvicinarsi a un modo più realistico e meno simbolico della pittura.
Nella pittura medievale il pittore era l'artigiano che doveva servire Dio
come tutti gli altri, non aveva nessun ruolo emergente. L'opera d'arte non
era espressione del genio, della bravura del pittore, era vista solo nella
sua funzione di rendere più profonda la fede, di aumentare la devozione di
dio. L'artista di solito non firmava la sua opera, e così spesso rimase
sconosciuto fino ad oggi.
Il Rinascimento rompe radicalmente con questa tradizione. L'artista comincia
a riconoscersi come intellettuale che crea opere uniche e irrepetibili.
Aumenta l'interesse per l'uomo e per la sua psicologia. Dürer dipinge molti
autoritratti che dimostrano non solo il suo orgoglio artistico, ma anche un
ruolo dell'artista nella società completamente cambiato. Ora l'artista è
degno della massima stima, il suo genio non è più soltanto servitore di dio,
ma ha un valore autonomo. E gli oggetti dell'arte non sono più soltanto Dio,
i Santi e le scene bibliche, è l'artista stesso che diventa oggetto di
auto-osservazione e di riflessione introspettiva. Con Dürer l'autoritratto
conquistò un ruolo di primo piano nell'arte europeo.
Una delle conquiste della pittura rinascimentale fu l'aggiunto della ricerca psicologica nel soggetto dipinto.
Nel corso della sua sterminata produzione artistica Dürer sviluppò
soprattutto l'arte del ritratto e del autoritratto nei quali dimostra la
capacità di un notevole approfondimento psicologico.
Autoritratto di Albrecht Dürer (1484)
Collezione grafica Albertina a Vienna
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Questo primo autoritratto di Dürer venne eseguito allo specchio all'età di tredici
anni. Già a quell'eta dimostra una stupefacente sicurezza tecnica perché il
disegno fu eseguito con una tecnica (punta d'argento) che non permette
ripensamenti.
Autoritratto di Albrecht Dürer (1498)Prado di Madrid
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Wikimedia Commons
All'età di ventotto anni Dürer è già toccato dal successo, e si vede: in questo autoritratto Dürer si compiace visibilmente del suo aspetto e del prestigio raggiunto. Non si sente più un artigiano, ma un intellettuale, un artista. I vestiti curati e soprattutto lo sguardo di Dürer danno al ritratto un tono aristocratico.
Autoritratto di Albrecht Dürer (1499)Vecchia Pinacoteca di Monaco di Baviera
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"Autoritratto con pelliccia" è il titolo di questo quadro che mostra Dürer all'età di 28 anni quando era ormai famoso in tutta l'Europa. Qui Dürer adottò una posizione rigidamente frontale, secondo uno schema di costruzione utilizzato nel Medioevo per l'immagine di Cristo. Accanto al ritratto Dürer ha posto una iscrizione in latino che dice: "Io, Albrecht Dürer di Norimberga, all'età di 28 anni, con colori eterni ho creato me stesso a mia immagine." Questo non è però da intendersi come atto di presunzione, bensì riflette la considerazione che molti artisti europei di quel tempo (anche Leonardo da Vinci) avevano di se stessi.
Autoritratto di Albrecht Dürer (1511)Kunsthistorisches Museum a Vienna
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Wikimedia Commons
Questo ennesimo autoritratto (sopra) è un piccolo particolare ingrandito del quadro
"Adorazione della Trinità" (sotto). A parte gli autoritratti veri e
propri, molti altri autoritratti si nascondono, per così dire, in quadri di
altra natura: qui Dürer si dipinge come colui che presenta la sua opera (a
destra in basso): è piccolo rispetto alla scena rappresentata, ma con abiti
sfarzosi e capelli molto curati, simbolo del prestigio del artista che qui
ha circa 40 anni. Si
noti lo sguardo penetrante con cui l'artista si rivolge all'osservatore.
"Ritratto di Oswolt Krel" (1499)
Vecchia Pinacoteca di Monaco di Baviera
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Questo ritratto è la parte centrale di un trittico con due sportelli
laterali che mostrano due "Uomini selvatici" e gli stemmi di Oswolt e sua
moglie Agathe Krel. Oswolt Krel era il rappresentante a Norimberga di
un'importante impresa commerciale di Ravensburg. Fu un personaggio inquieto
e temerario. I tratti marcati del volto e lo sguardo sembrano far trasparire
la tracotanza e la beffardia del soggetto. Lo sguardo è reso più aggressivo
per il rosso vivo dello sfondo - alcuni hanno anche letto segni di
squilibrio psichico nel suo ritratto.
"Ritratto di giovane veneziana" (1505)
Kunsthistorisches Museum a Vienna
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Qui si tratta del primo di una serie di almeno quattro ritratti eseguiti da
Dürer a Venezia, durante il suo secondo soggiorno in Italia (1505-1506).
L'identità della donna è sconosciuta, potrebbe trattarsi di una giovane
milanese, come farebbe pensare la foggia dell'abito.
"I quattro apostoli" (1526)
Vecchia Pinacoteca di Monaco di Baviera
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Queste due tavole di grandi dimensioni (215x152 cm), a sinistra i due
apostoli Giovanni e Pietro, a destra Marco e Paolo, furono probabilmente progettate come le ali di un trittico,
che poi non fu realizzato. Ognuno degli apostoli rappresenta un temperamento diverso. Il programma artistico di Dürer era avvicinarsi quanto più possibile alla semplicità della natura: "Poiché veramente l'arte è nascosta nelle pieghe della natura, colui che la sa tirare fuori, quello la possiede." Sotto gli apostoli, Dürer inserisce le iscrizioni di brani tratti dalla traduzione tedesca di Martin Lutero della Bibbia, mostrando così la sua
vicinanza al credo luterano e al suo severo rigore morale.
"Ritratto di Hieronimus Holzschuer" (1526)
Gemäldegalerie Berlin
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Questo ritratto rappresenta Hieronimus Holzschuer, uno dei consiglieri comunali di Norimberga dove Dürer visse per la maggior parte della sua vita. Il quadro, dipinto negli ultimi anni della sua vita, è un esempio della capacità artistica raggiunta in quegli anni. Pur essendo perfettamente verosimile, il ritratto dimostra un forte interesse di Dürer ad esprimere anche una visione psicologica del personaggio.
Incisioni e acquerelli di Dürer:
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