In Italia ci sono 
notevoli differenze tra nord e sud, per gli stipendi, la disoccupazione, la 
qualità della vita, per la mentalità e per molte altre cose ancora. Tra nord 
e sud non c'è molto amore, anzi, nelle battute non molto simpatiche della 
gente si sentono spesso disprezzo e persino odio reciproco. E in Germania? 
Sì anche in Germania esistono problemi simili, ma riguardano gli "Ossis" e i 
"Wessis"
In parole povere: gli "Ossis" sono i tedeschi dell'est, i "Wessis" quelli 
dell'ovest. Ma dietro questa semplice definizione c'è molto di più. 
Chi viaggia tra Germania dell'est e Germania dell'ovest ci si accorge che, 
anche dopo 30 anni dalla riunificazione, ci sono ancora delle differenze, 
facilmente visibili soprattutto nelle città. E chi parla con i tedeschi nota 
che le differenze non si riferiscono solo a quello che si può vedere - anche 
il modo di pensare spesso è diverso, tra est e ovest. Qualcuno dice 
addirittura che il Muro tra est e ovest esiste ancora - nella testa dei tedeschi.
Fino al 1949 non esistevano sostanziali differenze tra est e ovest, né nella 
qualità di vita né nella mentalità delle persone - a parte le differenze 
dialettali e le inevitabili differenze dovute al clima, alla cucina 
regionale e alla storia e cultura differenti tra le varie regioni della 
Germania. I problemi di oggi sono nati dopo la riunificazione delle due 
Germanie, quando tedeschi dell'est e quelli dell'ovest improvvisamente si 
trovavano a diretto contatto, quando dovevano vivere e lavorare insieme. 
L'origine dei pregiudizi e delle incomprensioni reciproci è sicuramente da 
cercare nei quarant'anni di divisione della Germania, anni in cui le due 
parti della Germania si sono allontanate molto l'una dall'altra. Ma è anche 
colpa del modo in cui le due Germanie alle fine sono state unificate - o 
meglio: nel modo in cui la Germania dell'est è stata annessa a quella 
dell'ovest.
	Per quelli dell'ovest la 
riunificazione non ha cambiato nulla - a parte (un piccolo) aumento delle tasse per 
poter finanziare le spese gigantesche della unificazione dei due stati. Per 
quelli dell'est è cambiato tutto - nel bene, ma anche nel male.
In seguito un esempio per far capire 
alcune differenze che separano tedeschi dell'est e 
tedeschi dell'ovest.
Glo stipendi medi: 
	Senza scendere troppo nei dettagli e nei numeri, basta 
guardare questa mappa della Germania, che mostra lo stipendio medio nelle 16 regioni della Germania 
	(i dati sono del 2024), per capire una differenza fin troppo visibile. In 
	percentuali gli stipendi all'est sono circa il 
	20% più bassi 
	rispetto all'ovest.
	
Blu chiaro 
= stipendio medio più basso, 
blu scuro = stipendio medio 
	più alto. 
 
	La disoccupazione: La disoccupazione 
	media nelle regioni dell'ovest è oggi al 
6%, 
	all'est al 
7,9%, con grandi differenze 
	tra le regioni: in Baviera è al 
4,1%, a 
	Berlino al 
10,2%. 
Dal 1990 ad oggi le differenze, sia per 
	quanto riguarda gli stipendi medi, sia per la disocupazione sono diminuite, 
	ma sono ancora chiaramente percepibili, soprattutto per chi abita nelle regioni della 
	ex-DDR.
Bisogna ricordarsi 
che all'est, prima della riunificazione, la disoccupazione era praticamente 
allo 
0%, mentre un anno dopo, nel 1991, era 
	salita al 
10,2%, nel 2005 addirittura al
	
20,6%. Così si capisce lo shock che molti "Ossis" hanno dovuto subire con 
l'arrivo del capitalismo.
Il fatto che, 
	con la riunificazione, molte industrie dell'est sono completamente sparite o 
pesantemente ridimensionate è presto spiegato: Lo 0% di disoccupazione 
che lo stato socialista garantiva effettivamente corrispondeva anche un livello molto basso 
di reddittività delle aziende e a prodotti qualitativamente meno valide. C'erano delle aziende che davano lavoro a un numero di operai e 
impiegate due-tre volte superiore rispetto a un'azienda paragonabile 
dell'ovest, ma allo stesso tempo producevano solo la metà di quelle 
dell'ovest. 
Tutto questo si reggeva in piedi solo perché l'industria 
dell'est, fino al 1990, non era direttamente esposta alla concorrenza del mercato libero 
internazionale. Quando, dopo il 1990, l'industria dell'est doveva 
misurarsi, all'improvviso, direttamente con quella dell'ovest, molte 
industrie sono crollate come castelli di carta, creando livelli di 
disoccupazione spaventosi. 
Un po' alla volta la situazione all'est sta 
	migliorando, ma le ferite prodotte dall'arrivo del capitalismo (anche quelle psicologiche) sono ancora 
	profonde.