Georg Friedrich Händel (1685-1759)
ritratto di Balthasar Denner (1733)
fonte:
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Articolo di Daniele Brina
Halle, Amburgo, Italia - le tappe della formazione:
Händel è, con Johann Sebastian Bach, il più importante musicista dell’epoca
barocca. Nasce ad Halle in Sassonia il
23 febbraio
1685.
Georg Händel mostra molto presto ottime doti artistiche e inizia a studiare
nel 1696 presso l’organista e compositore Wilhelm Zachov. Approfondisce il
contrappunto e s’impratichisce nell’uso di organo, clavicembalo, violino ed
oboe. Alla morte del padre, Georg s’iscrive al ginnasio e nel 1702 alla
facoltà di giurisprudenza. Si trasferisce da Halle nella culturalmente
più vivace Amburgo dove nel 1703 entra come violinista nel
teatro della città. Trascorre gli anni tra il 1705 e il 1710 inItalia. È un periodo decisivo per la sua formazione e la sua
maturazione artistica. Visita Firenze, Roma,
Napoli e Venezia, dove nel 1709 viene
rappresentata l’opera Agrippina. Studia i classici della
musica sacra ed estende le proprie conoscenze allo stile cantabile italiano
accostandosi alla cantata, all’opera e all’oratorio.
Händel approda a Londra:
Nel 1710 subentra a Steffani come maestro di
cappella del Principe Elettore Giorgio di Hannover. Questa nomina è una svolta per la carriera di Händel: cerca, dopo il viaggio italiano, di crearsi una posizione professionale. Ricco di ambizione abbandona presto però la piccola corte di Hannover puntando sulla più interessante
Londra. La capitale inglese è il banco di prova per la rappresentazione della sua opera
Rinaldo, che risulta un trionfo.
Londra ha una grande tradizione del teatro di prosa sin da Shakespeare, ma non un’altrettanto solida sul canto e la musica sacra. Händel diviene quindi un autorevole rappresentante dello stile italiano. Svolge attività operistica con ruoli sia di compositore, sia di impresario. Nel
1720 assume la direzione artistica della neonata
Royal Academy of Music sovvenzionata dal re. Entrata poi in crisi l’Accademia, gestisce il Covent Garden.
Molti problemi fanno da sfondo alle numerose attività del musicista, ma nonostante ciò la tempra di Händel non demorde e si occupa di produzione teatrale. Grazie a lui si raggiunge il livello più alto della scuola operistica italiana nel tardo Barocco.
Händel (al centro) insieme al re inglese Giorgio I,
durante una gita in barca sul Tamigi. Nello sfondo un'altra barca con
dei musicisti che sunano la "Water Music" di Händel. Quadro di Edouard
Jean Conrad Hamman (1517).
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I capolavori di Händel:
Numerosi sono i titoli da ricordare tra cui Ottone (1723),
Giulio Cesare
(1724), Orlando (1733) e
Serse (1738) che
contiene la più famosa aria di belcanto händeliana: il Largo
Ombra mai fu che però Händel riprende dal
rivale Bononcini. Segue la tradizione italiana, ma trapianta anche elementi
francesi, come l’ouverture. Il suo teatro si basa sul recitativo, l’aria, il
coro, i duetti e i concertati. Crea inoltre grandi scene drammatiche. Molte
arie sono legate a danze come l’Allemanda, la Govotta, la Sarabanda. Per
l'avvento al trono di Giorgio II nel 1727 compone quattro
Coronation anthems
in cui fonde la ricchezza ed esperienza dei cori inglesi col talento dei
musicisti e dei cantanti dei teatri londinesi.
I capolavori del musicista sono molteplici, ma la sua fama è rimasta legata
soprattutto agli oratori. Sono molto apprezzati già all’epoca, dopo che
Händel sceglie libretti in lingua inglese, il che li rende comprensibili a
un pubblico molto più ampio. Negli oratori trasferisce tutto il suo vivo
senso del teatro, della drammaticità rendendoli molto dinamici.
Caratteristico è l’uso frequente del coro, simile a quello che ha fatto a
Roma Giacomo Carissimie che risponde bene al gusto tradizionale inglese.
Negli oratori di Händel questo elemento compare non solo nei momenti di
pausa e riflessione, ma anche come narratore e talvolta come personaggio.
Tra quelli più famosi un capolavoro è il Messiah del 1741 rappresentato per
la prima volta a Dublino e dall’inventiva melodica senza precedenti. Fra le
sue altre partiture più felici ci sono Saul e Israel in Egypt (1738),
Samson
(1743), Judas Maccabaeus (1747),
Jephtha (1751). Fonte di ispirazione per
gli argomenti è indubbiamente l’Antico Testamento.
Durante l’esecuzione degli oratori Händel è solito intrattenere il pubblico
con improvvisazioni all’organo. Alcune di queste performances costituiscono
i concerti per organo o basi originali per la produzione strumentale del
musicista. Si ricordano i 12 Concerti grossi Opera 6, le composizioni
d’occasione per le festività e infine due suites come la
Water Music del
1717 creata per una gita sul Tamigi di re Giorgio I e la
Music for the Royal
Fireworks del 1749 per festeggiare la pace di Aquisgrana.
Nel 1753 diviene cieco e cessa la sua vita attiva come musicista. Muore a
Londra il 14 aprile 1759.
L'eredità musicale di Händel:
La popolarità di cui ha goduto fin da subito è confermata dal fatto che già nel 1760, un anno solo dopo il decesso, è stata pubblicata la prima biografia di un compositore edita in un volume. Ci ha lasciato superbe pagine musicali dove traspare il suo genio costituito da intensi slanci di creatività e invenzione, maestria nel costruire piene e vigorose sonorità sia strumentali sia corali e passione decisa e robusta con cui interpreta dei testi sacri.
La casa dove ha vissuto dal 1723 al 1759 conserva ancora l’atmosfera dell’età giorgiana ed è oggi diventata un museo, l’Händel House Museum sito a Londra, al 25 di Brook Street.
Per informazioni e per visitarla:
Handel House Museum