Berlino, nel novembre 1989...
"Era la sera del 9 novembre 1989. Da una parte e dall’altra del muro, a
Berlino, la tensione era palpabile, le emozioni intense. Nella parte ovest migliaia di cittadini si
erano già riuniti in prossimità del muro; nella parte est altrettanti cittadini attendevano
impazienti un segnale, quanto più possibile vicini a quello stesso muro, ma per loro sempre troppo
lontano, inavvicinabile e ben protetto dai terribili Vopos, i poliziotti dell’est, e dall’efficiente
sistema di difesa.
Finalmente succede qualcosa. Si diffonde il comunicato appena letto dal portavoce del governo della DDR: “È possibile fare richiesta di espatrio ... a partire da subito ... da tutti i posti di frontiera di Berlino Ovest.” È il segnale tanto atteso. La massa dell’est si precipita verso il muro, si dirige verso i numerosi poliziotti che si ritirano perplessi, i primi che raggiungono il muro cercano di scavalcarlo, aiutati dai cittadini dell’ovest, già in piedi sopra il muro ad attenderli. Il muro è praticamente già caduto..... Sembra l’inizio di una bella fiaba. In realtà è l’inizio di una fine: la fine di una dittatura, ma soprattutto, per la Germania, la fine della lacerante divisione di un popolo durata più di quaranta anni. Chi era a Berlino in quel periodo ricorderà sempre con emozione l’atmosfera di gioia e di stupore che regnava in tutta la città. Appena una settimana dopo l’abbiamo respirata anche noi, docenti e studenti del Da Vinci1, passando giorni indimenticabili a camminare per le vie di Berlino con la sensazione di essere testimoni di un evento importante, a picconare con fatica le pareti di cemento del muro, ad applaudire i cittadini dell’est che attraversavano il primo varco nella Potsdamer Platz a piedi e sulle loro buffe Trabant." Così inizia l'articolo di Luisa Martinelli che di seguito analizza la situazione a 20 anni di distanza, nel 2009, arrivando infine alla conclusione: "Nonostante siano trascorsi 20 anni e ci sia in Germania un’intera generazione che non ha nessuna memoria o esperienza personale della divisione e del muro, sembra che un residuo di quel muro sia rimasto nella testa di molti suoi cittadini." Per leggere l'intero articolo:
20 anni dalla caduta del muro -
la Germania è unita. E il suo popolo? (documento in formato pdf) Sull'autrice di questo testo:
Luisa Martinelli, autrice di questo articolo, è docente di tedesco nella scuola superiore da molti anni, supervisore di tedesco presso la SSIS (scuola superiore di specializzazione per l’insegnamento superiore) di Rovereto (TN) e docente incaricata presso la facoltà di Mediazione Linguistica per le imprese e il turismo dell’Università di Trento. Per alcuni anni è stata lettrice ministeriale di italiano presso l’Università di Hannover. È autrice di numerosi articoli e libri di didattica del tedesco, collabora con riviste didattiche e con istituzioni pubbliche per la formazione degli insegnanti.
Vedi anche: Il sito di Luisa Martinelli Per contattarla: luimartin@email.it Altre pagine in questo sito sul muro di Berlino:![]() Per 29 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino è stato il simbolo dell'Europa divisa. Perché fu costruito e perché cadde? ![]() Ventuno fotografie fatte nei giorni in cui cadde il muro di Berlino. Vedi anche:Tutte le pagine sulla storia della Germania del dopoguerra:Scopri anche le altre pagine su: |
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