
Bettina Brentano von Arnim (1785-1859)
"La bellezza è il nutrimento dell’anima"
Bettina von Arnim
Sorella di Clemens Brentano e moglie di Achim von
Arnim, autorevoli poeti romantici tedeschi, Bettina Brentano von
Arnim fu amica di Johann Wolfgang von Goethe con il quale tenne una
fitta corrispondenza realistica ma a volte trasfigurata (Carteggio
di Goethe con una bimba, 1835) che oggi ha quella struggente ed
evidente espressività conducibile involontariamente al Romanticismo,
a quei momenti di grazia che seguirono la nascita e la diffusione in
Germania del movimento letterario, artistico e filosofico che
trasformò la mentalità del mondo intellettuale precedente. Lei
stessa incarnò lo spirito romantico in opere come La corona
primaverile e La Gunderode permeate di quella riflessione surreale
ma intimistica che l’allontaneranno dalle poetiche contemplative e
filosofiche del fratello e del marito ma che le permetteranno
comunque di conquistare un posto di rilievo nella storia letteraria
tedesca di quegli anni.
Nata a Francoforte nel
1785 da Pietro Antonio Brentano appartenente ad una famiglia di
mercanti italiani e da Massimiliana Laroche figlia della romanziera
Sofia, Bettina Brentano von Arnim trascorse la prima parte della sua
giovinezza presso la nonna che le presentò Goethe essendo lei stessa
sua grande amica. Suo fratello Clemens fu il suo mentore e
l’appassionò con la poesia dell’epoca, soprattutto del già citato
Goethe. Nel 1818 sposò Achim von Arnim, amico e collaboratore di suo
fratello Clemens, e divenne madre di sette figli. Alla morte di suo
marito (1831) Bettina continuò la sua opera versatile. La morte la
colse a Berlino nel 1859 quando il Romanticismo stava lasciando il
posto alle idee che sarebbero convogliate nel Realismo di metà
secolo.
Bettina von Arnim non si dedicò esclusivamente alla
scrittura, ma anche all’arte visuale come illustratrice e alla
musica come compositrice e cantante avendo studiato canto,
composizione e pianoforte a Monaco dal 1808 al 1809 e fu la prima a
musicare l’opera del poeta Hölderlin. Una personalità dunque
eclettica ed esuberante che la separava dal resto e dal contesto,
grazie alla sua nascita in una famiglia poliedrica e antidogmatica
che permise ai suoi illustri membri di esprimersi creativamente con
risultati eterni grazie anche al cenobio di artisti con i quali le
vecchie e nuove generazioni entrarono in contatto: il già citato
Goethe, Beethoven, i fratelli Grimm e altri. I grandi della musica
come Robert Schumann, Franz Liszt e Johannes Brahms l’ammirarono per
il suo spirito comunicativo e per il suo stile anticonformista
caratterizzato da armonie insolite e creazioni estemporanee.
La sua opera più famosa resta in ogni caso il carteggio con Goethe.
Gli originali delle lettere furono trovati dopo la sua morte e fu
espressa l’ipotesi di una rielaborazione della corrispondenza. Fu
dunque eseguita un’accurata comparazione fra le lettere autografie
con quelle pubblicate e si notò che l’ipotesi fosse priva di
fondamento poiché le lettere di entrambi erano visibilmente più
confidenziali rispetto alle presunte lettere formali e prive di un
qualsiasi coinvolgimento emotivo. Tuttavia, Bettina aggiunse
comunque del suo in modo da renderla un’opera letteraria che
incarnasse lo spirito del tempo ma dopotutto questo lo fanno tutti
gli scrittori, dare alle proprie opere il colore della loro epoca.
Sabrina Bottaro |