Viaggio in Germania - La cultura tedesca
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I quadri di Carl Spitzweg

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"Der arme Poet" (Il povero poeta)
"Der arme Poet" (Il povero poeta), circa 1840
Neue Pinakothek, München
fonte:
Wikipedia
Secondo un'indagine condotta all'inizio di questo secolo, questo povero poeta nella sua ancora più povera stanzetta fa parte dei quadri più amati dai tedeschi. Si è discusso molto su quello che il poeta fa con la mano destra: o scandisce il metro di una sua poesia o - più probabilmente - schiaccia una pulce, un altro segno della sua misera sistemazione. Il poeta che ispira un mix tra simpatia e compassione non dispone nemmeno di un letto, deve accontentarsi di un materasso e la stufa, unico "arredamento" della stanza dove evidentemente piove anche dentro (vedi l'ombrello), viene alimentata da manoscritti, forse anche del poeta stesso. Ma il poeta sembra vivere in un altro mondo ed è proprio il contrasto tra il mondo della poesia e quello reale che fa sorridere e che costituisce il fascino di questo quadro.
"Sonntagsspaziergang" (La passeggiata domenicale)
"Sonntagsspaziergang" (La passeggiata domenicale), 1841
Museum Carolino Augusteum, Salzburg
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In questo quadro Spitzweg ha dipinto una famiglia durante la sua passeggiata domenicale. La gerarchia in questa famiglia è più che evidente: davanti il marito, seguito dalla moglie, poi una figlia e infine la bambinaia o la governante. La quinta persona a destra guarda in un'altra direzione, forse è un'altra figlia che sembra però poco incline a seguire questa "marcia" in modo corretto. Al centro sta comunque il marito che è piuttosto grasso e che, nel modo curioso con cui si fa ombra con il capello, sembra quasi una caricatura. Più che un piacere, per lui questa passeggiata sembra piuttosto un dovere, sembra un comandante di un piccolo esercito. Insomma, una tipica famiglia della piccola borghesia in cui le abitudini, le regole e l'etichetta sociale vengono rigorosamente rispettate.
"Der Bücherwurm" (Il topo di biblioteca)
"Der Bücherwurm" (Il topo di biblioteca), circa 1850
Museum Georg Schäfer, Schweinfurt
fonte:
Wikipedia
Anche questo topo di biblioteca sembra trovarsi, come il povero poeta (vedi sopra), in un altro mondo, in quello dei libri. Probabilmente miope, l'uomo anziano raffigurato in questo quadro è immerso nella lettura di un libro, mentre nell'altra mano ne tiene un altro. Un terzo libro lo tiene stretto tra il braccio sinistro e il corpo e un quarto libro tra le gambe. La biblioteca sembra molto grande e i libri danno l'idea di essere vecchi e impolverati. Il reparto che questo topo di biblioteca sta consultando porta in alto la scritta "Metafisica", un ulteriore segno che sottolinea la distanza tra il mondo fuori e quello dentro.
"Der abgefangene Liebesbrief" (La lettera d'amore intercettata)
"Der abgefangene Liebesbrief" (La lettera d'amore intercettata), circa 1860
Museum Georg Schäfer, Schweinfurt
fonte:
Wikipedia
Dalla finestra in alto si sporge un giovane uomo, riconoscibile come studente dal suo berretto rosso, che fa scendere, appesa a un filo, una lettera d'amore destinata alla giovane ragazza del piano inferiore che si vede attraverso la finestra aperta. Questa ragazza è concentrata su un telo bianco che sta rammendando e non si accorge di niente, mentre la donna più anziana accanto a lei, la madre, una zia o una governante, vede la lettera e rimane stupita, con la bocca aperta. L'ambiente raffigurato in questo quadro è un quartiere con vecchie case e vicoli stretti, probabilmente si tratta di Schwabing dove Carl Spitzweg abitò per diversi anni. Sul tetto a destra si vedono due tortore che si accarezzano col becco e che spiegano così le intenzioni del giovane studente
"Der Briefbote im Rosenthal" (L'arrivo del postino a Rosenthal)
"Der Briefbote im Rosenthal" (L'arrivo del postino a Rosenthal), circa 1858
Universitätsmuseum, Marburg
fonte:
Wikipedia
L'ambiente descritto in questo quadro è molto simile a quello del quadro "La lettera d'amore intercettata" (vedi sopra) che si può trovare anche in altre opere di Spitzweg: ci sono gli stretti vicoli di un piccolo centro abitato dalla piccola borghesia, non ricco, ma pulito e dignitoso, dove tutti conoscono tutti e con delle botteghe di artigiani che si riconoscono dalle insegne. Ecco il momento in cui arriva il postino, atteso da tutti (alle finestre e in strada si vedono solo donne, gli uomini saranno al lavoro). Un idillio che trasmette pace e serenità.
"Der Kaktusliebhaber" (L'amante dei cactus)
"Der Kaktusliebhaber" (L'amante dei cactus), circa 1850
Museum Georg Schäfer, Schweinfurt
fonte:
Wikipedia
Spitzweg ha dipinto spesso persone che seguono una passione particolare, anche insolita. L'amante dei cactus ne è un esempio. Dal cactus a sinistra è appena sbocciato un piccolo fiore rosso, un evento che l'uomo a destra stava forse aspettando da tempo. La cosa curiosa in questo quadro è che il cactus si piega verso l'uomo nella stessa maniera in cui l'uomo che lo sta osservando quasi con rispetto, si inclina verso il cactus. Un altro quadro che fa sorridere l'osservatore.
"Engländer in der Campagna" (Inglesi nella campagna romana)
"Engländer in der Campagna" (Inglesi nella campagna romana), 1845
Staatliche Museen zu Berlin, Alte Nationalgalerie
fonte:
Wikipedia
All'epoca di Spitzweg il turismo, così come lo conosciamo oggi, era ancora poco diffuso. Si viaggiava per lo più per motivi di studio e di lavoro. Solo i ricchi potevano permettersi di viaggiare. Anche Spitzweg ha viaggiato molto: è stato in Inghilterra, in Francia, in Olanda e in Italia - per imparare dai maestri stranieri e per conoscere nuovi stili di pittura. In uno dei suoi soggiorni in Italia Spitzweg avrà visto un gruppetto di inglesi come questo: infatti, gli inglesi - insieme ai tedeschi - furono tra i primi a scoprire i viaggi di piacere e tra i primi a scrivere guide di viaggi di altri paesi.

In questo quadro vediamo al centro tre turisti, due dei quali ascoltano la guida (a sinistra) che dall'aspetto è sicuramente italiano. A destra invece c'è un fattorino con un carrello che trasporta i bagagli degli inglesi e che non sembra particolarmente interessato a quello che dice la guida - forse l'ha sentito già molte altre volte. I tre inglesi hanno tutti una guida di viaggi in mano come se volessero controllare le spiegazioni della guida italiana che parla delle rovine che si vedono a sinistra e nello sfondo. Sarà giusto quello che racconta? L'uomo sembra scettico, mentre una delle due donne non ascolta affatto, è girata da un'altra parte e si affida piuttosto a quello che scrive la guida che sta leggendo.

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Carl Spitzweg
Carl Spitzweg -
vita e opere

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